FIRENZE - IL BRIVIDO DI UN'EMOZIONE

Firenze, 31/1/2014

Cari amici, mi trovo nel pieno di una mattinata mai così gelida, malinconica e ventosa. La neve imbianca l'Emilia Romagna

lungo la A1 fino all'arrivo in Toscana, la Regione in assoluto più ricca di opere d'arte sarà proprio l'Arte del suo capoluogo a riscaldare il cuore attraverso le candide emozioni che regalerà nella cornice natalizia. La prima magia viene regalata dall'alto di Piazzale Michelangelo, una vista completa su Firenze e le Sue meraviglie con rare tinte arancioni nel cielo mattutino.

 

 

 


Come non immortalare poi una volta sopraggiunti nel centro le decorazioni di Piazza della Signoria in un così sublime colpo d'occhio natalizio

 

 

 

 

Il freddo intenso e gelido continuva a penetrare nel nostro corpo, ci ha pensato il calore dell'arte di Santa Croce (vedi blog precedente) con le sue emozioni a riscaldare gli animi. Nel terrore di uscire a sfidare   il clima così ostile sarà la luna uscita dalle nuvole trascinate dall'impetuoso vento a donare la forza per salutare questa Basilica ancora una volta da lontano, per poi dirigersi verso la Cattedrale ammirando nuovamente le decorazioni accanto alla chiesa di Orsanmichele.

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco ripetersi brividi ed emozioni nel buio della sera davanti a Santa Maria del Fiore con l'albero di Natale illuminato di luci azzurre tra i gigli rossi sotto la luna piena. Davanti a lei si innalza maestoso il campanile più bello di  mondo, quello di Giotto tra i contrasti celesti del vespro e si illumina dorata la cupola di Brunelleschi.  Le immagini parlano da sole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Magia rinascimentale, azzurro candido, nonostante il freddo continuava crudele a dominare nella notte. C'era ancora tempo per un'ultima stupenda cattura di Santa Maria Novella prima di arrendersi del tutto e di rifugiarsi al caldo. 

 

 

Come sei bella Firenze, così fredda alla luce della Luna, così magica in veste natalizia, così splendente della tua Arte ai raggi del Sole. Ti manca così poco per essere come lei, la Serenissima, un pò più di quiete, se solo si ponesse fine definitivamente ai rombi dei motori. Arrivederci alla prossima Primavera se la Natura lo vorrà  sarà più dolce e si unirà di nuovo all'Arte suprema per donare nuovamente la più profonda pace dei sensi.