UN POMERIGGIO IN SANTA CROCE

 "Ma più beata che in un tempio accolti serbi l’itale glorie"

Come non dar ragione alle parole di Ugo Foscolo nei Sepolcri e come non

comprendere la sindrome di Sthendal davanti ad un luogo di culto, di arte, così unico al mondo??


Si tratta proprio della Basilica di Santa Croce, cari amici a Firenze, la massima realizzazione del gotico in Italia, prestigioso simbolo della città, luogo di incontro di artisti, religiosi, letterati eretta a partire dal 1295 su progetto di Arnolfo di Cambio e completata verso il 1385. Un capolavoro dell'architettura gotica dominante nell'omonima piazza rinascimentale vasta e rettangolare, splendente ancora

al tramonto, alle prime luci della luna

 

 

La Basilica presenta un semplice ma grandioso interno con tre ampie e luminose navate pise da due   file di pilastri a base ottagonale. Ripete lo schema a T (croce egizia) con abside poligonale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Lungo la navata destra è possibile osservare l'Annunciazione di Donatello del 1435 e un vero e proprio pantheon con le tombe dei più grandi Michelangelo, Alfieri (opera di Canova del 1810), Machiavelli, Foscolo, Rossini, mentre percorrendo la navata sinistra spicca il monumento funebre di Carlo Marsuppini, umanista e cancelliere della repubblica fiorentina  opera di Desiderio da Settignano. Si tratta di uno dei più notevoli sepolcri del 400. 

 

 

 

Dopo aver ammirato la maestosità delle navate si rimane colpiti dall’immenso altare maggiore con le scene della Leggenda della Croce opera di Agnolo Gaddi del 1380 e il polittico  con la Madonna centrale di Niccolò Gerini e i dottori della Chiesa di Giovanni del Biondo. Le decorazioni natalizie ai lati dell'altare contribuiranno ad impreziosire la vista. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Agnolo Gaddi, figlio di Taddeo è l'autore degli affreschi della Cappella Castellani o del Santissimo. La croce dipinta è opera di Nicolò Gerini.

 

 

 

 

 

 

 

Proseguendo la visita ecco cadere in estasi profonda, in una meravigliosa armonia di pace e serenità ammirando la Cappella Baroncelli con l'omonimo Polittico, dipinto a tempera e oro su tavola risalente al 1328 con al centro l'Incoronazione della Vergine e ai lati santi e angeli in gloria ad evocare il Paradiso. Un trionfo di colori, che sia di Giotto o di Taddeo Gaddi, da immortalare in ogni prezioso dettaglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Nella Cappella Baroncelli sono presenti gli affreschi della Storia della Vergine dell'allievo di Giotto  Taddeo Gaddi, un ciclo narrativo illustrato tra il 1328 e il 1338 e la Madonna della Cintola di Sebastiano Mainardi cognato del Ghirlandaio. 

 

 Di Giotto sono gli affreschi raffiguranti le storie di San Giovanni Evangelista nella  Cappella Peruzzi eseguiti nella sua piena maturità le scene della morte di San Francesco d'Assisi nella vicina Cappella Bardi . Non si distoglierebbe mai lo sguardo dai capolavori di questo fantastico artista. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sorge spontanea una domanda: quanto ci vuole effettivamente per ammirare e contemplare interamente questa meraviglia che l'Arte ci ha regalato?? Un giorno, forse due, la risposta è.... non si uscirebbe mai da questa Chiesa ma purtroppo il tempo stringe, il gelo anche e ci sono altre emozioni da vivere a Firenze. Occorre quindi proseguire verso la sagrestia e il refettorio, il chiostro trecentesco che introduce alla Cappella dei Pazzi senza dimenticare la Cappella dei Medici. La luce vespertina nella gelida atmosfera impreziosiscono l'arte sublime già di per sé

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sagrestia e il refettorio contengono preziosi elementi di arte sacra tra i quali il Crocifisso di Cimabue, capolavoro che segna il passaggio dalla pittura bizantina a quella moderna, simbolo della distruzione dovuta all'alluvione del 1966, San Jacopo di Lorenzo Monaco , le scene della vita di Cristo eseguite da gerini, Taddeo Gaddi e Spinello Aretino, allievi di Giotto che raffigurano rispettivamente l'Ascensione e la Risurrezione, la Crocefissione e la Salita al Calvario; il trittico di Nardo di Cione con la Madonna con il Bambino e Santi. In ordine di descrizione le seguenti fotografie.

 

 

 

 

 

Da notare nel Museo anche la Deposizione dalla Croce di Francesco Salviati e la Discesa di Cristo al Limbo di Agnolo Bronzino entrambi pittori manieristi e il polittico di Giovanni del Biondo.

 

 

 

 

In conclusione la Cappella dei Pazzi, capolavoro rinascimentale di Brunelleschi nel primo chiostro della Basilica con la cupoletta di Luca della Robbia e la cappella dei Medici con la Madonna col Bambino tra Angeli e Santi di Andrea della Robbia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La notte è ancora lunga e troppo fredda ma sono queste le emozioni che contribuiscono a scaldare il cuore e l'anima infondendo così tanta quiete. Non ci si stancherebbe mai ripercorrendo la via che conduce verso Piazza della Signoria di voltarsi indietro ad ammirare, a continuare ad ammirare questa Basilica unica al mondo fino all'ultima luce, la luce virtuosa, la luce della pace più profonda.